Ansia

L’ ansia è uno stato di agitazione psichica dovuto a una risposta abnorme a situazioni percepite come pericolose per il soggetto o per i suoi cari. La risposta di allerta è immotivata rispetto alla reale pericolosità dell’evento, che può essere anche soltanto immaginato o anticipato nella propria mente. Spesso il soggetto non riesce a riferire la propria ansia a una specifica causa.  Essa si può manifestare in diverse forme che vanno da un semplice stato di tensione psichica agli attacchi di panico, da un disturbo ossessivo-compulsivo alle fobie. 

Nel fenomeno dell’ ansia convivono due poli in apparenza opposti: uno stato di allerta e un’energia che vuole esprimersi. A volte, questi due aspetti si esprimono insieme, in altri casi uno prevale rispetto all’altro. Ma sono, in ultima istanza, inseparabili. Quando l’ansia esprime perlopiù uno stato di allerta, vuol dire che qualcosa viene sentito come pericoloso per la persona – sia in senso fisico che psichico –. Può trattarsi di eventi reali (per esempio, l’attesa di un esame diagnostico, un importante incontro di lavoro, il ritardo di un figlio nel ritornare a casa), ma anche solo immaginati o anticipati mentalmente (per esempio, pensare a ciò che potrebbe succedere in un viaggio ancora da fare). 

Ansia: chi è più a rischio?

-Bambini e adolescenti privi di riferimenti familiari o sociali validi e costanti. 

-Adolescenti e giovani carichi di aspettative genitoriali su studio e lavoro. 

-Persone sulla soglia di una scelta importante che rompe lo “stato delle cose” (per esempio, 
divorzio) e che non sentono del tutto legittima. 

-Persone in situazioni “senza via d’uscita”. 

-Persone che vivono una routine in cui non sono presenti passioni autentiche. 

-Persone che praticano scarsa attività fisica e sessuale.